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      E queste considerazioni non innate, non derivate da una legge [2255]naturale, da una morale ingenita, ma dal puro raziocinio e calcolo dell'utile e del necessario, dietro le circostanze esistenti nella società, queste considerazioni, dico, sono tutto il fondamento delle pretese leggi eterne ed universali costituenti il diritto (preteso assoluto) delle genti, dell'uomo, della guerra e della pace ec.
      (15. Dic. 1821.)
     
      Circa il costume antico di celebrare il dì natalizio o genetliaco delle persone insigni per letteratura ec. anche dopo la loro morte (oltre quello dei viventi, degli amici ec. del che puoi vedere parecchie odi d'Orazio, e gli antiquarii ec. ec. nè solo circa il genetliaco, ma circa molte altre ricorrenze anniversarie, o pubbliche o private, celebrate pubblicamente o privatamente come festive); v. l'Heyne, Vita Virgilii per annos digesta, anno Virgilii I. e gli autori ch'ei cita, e le note ai medici (15. Dic. 1821.). V. in particolare Oraz. od. II. lib.4. v.13- 20. e quivi i comentatori, ed osserva il costume di celebrare, e aver per sacro e festivo anche il dì proprio natalizio o anniversario.
     
      [2256]Ciò che dice Virg. Georg. 2. 420-30. paragonato a ciò che precedentemente scrive della difficilissima e laboriosissima cultura delle vigne, e loro inevitabile decadenza, può applicarsi a dimostrare quali cibi e bevande, e qual vita la natura avesse destinato all'uomo; e quanto i suoi presenti (acquisiti e fattizi) bisogni, sieno contrarii alla natura, e per soddisfarli convenga far forza alla natura; e quanto per conseguenza si debba credere che la nostra presente vita corrisponda all'ordine destinatoci da chi ci formò.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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