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      (28. Dic. 1821.)
     
      Alla p.2277. V. il Forc. in Exululatus. E nota che non si dice nč Exululor, nč Ululor ec. deponente. (28. Dic. 1821.). V. pure in Virg. En. 2. 218-9. circum-dati (vero partic. passato, in significazione attiva, come amplexi nel verso stesso), 444. Protecti per protegentes; lib.4.659. impressa, per cum impressisset, e consulta il Forcell. circa questi esempi, intorno ai quali perņ io non mi acquieto alla sua spiegazione e degl'interpreti. Ma soprattutto v. En. 4.589-90. percussa, ed abscissa, e 1.320. (e gl'interpreti), 481.
     
      Lamia era una voce (dal greco, o comune al greco) e significava un'idea [2300]del tutto popolare nella Grecia e nel Lazio, anzi popolare per sua natura, in qualunque popolo, e propriamente una di quelle voci e idee che non essendo adoperate mai dagli scrittori se non per ischerzo, o per filosofica riprensione, sono nondimeno tutto giorno in uso nella comune favella, e in questa sordamente si conservano e si perpetuano, come fanno i pregiudizi e le sciocchissime opinioni, e i pił puerili errori della pił minuta plebaglia, e delle ultime femminucce; pregiudizi ec. de' quali in particolare non s'ha notizia fuori di quella tal nazione perchč difficilmente vengono in taglio d'esser mentovati nella scrittura, o nella societą, per poco civile che sia. E massimamente se ne perde la notizia, s'essi sono antichi (come appunto delle voci oscene delle quali avranno abbondato le lingue antiche, ne abbondano le moderne, nč perņ si conoscono da' forestieri.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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