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      ). Per qual mezzo, se non del volgare antico latino? V. il Forc. e il Gloss. Così i francesi paroître, o paraître ec.
      (25. Giugno. 1822.)
     
      Ho detto altrove che il timore è la più egoistica passione dell'uomo sì naturale e sì civile. Così anche degli altri animali. Ed è ben dritto, perocchè l'oggetto del timore pone in pericolo (vero o creduto) l'esistenza o il ben essere di quel sè che il vivente ama per propria essenza [2498]sopra ogni cosa. L'uomo il più sensibile per abito e per natura, il più nobile, il più affettuoso, il più virtuoso, occupato anche attualmente, poniamo caso, da un amore il più tenero e vivo, se con tutto ciò è suscettibile del timor violento, trovandosi in un grave pericolo (vero o immaginato) abbandona l'oggetto amato, preferisce (e dentro se stesso e coll'opera) la propria salvezza a quella di quest'oggetto, ed è anche capace in un ultimo pericolo di sacrificar questo oggetto alla propria salute, dato il caso che questo sacrifizio (in qualunque modo s'intenda) gli fosse, o gli paresse dovergli esser giovevole a scamparlo. Tutti i vincoli che legano l'animale ad altri oggetti, o suoi simili o no, si rompono col timore.
      (26. Giugno 1822.)
     
      L'estrema possibile semplicità o naturalezza dello stile, dello scrivere o del parlar francese civile, è sempre di quel genere ch'essi medesimi (in altre occasioni) chiamano maniéré. Anche il Salvini lo chiama ammanierato. V. la definizione di maniéré ne' Diz. francesi, dove lo diffiniscono per un'abitudine viziosa che deforma tutto, e fa proprio al caso.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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