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      Del resto il dis latino nelle parole dissimilis, dispar, secondo me, ha più tosto una tal qual forza disgiuntiva, che veramente negativa. E in discalceatus, discingo ec. io credo che propriamente abbia piuttosto la forza del greco ??? in composizione (come qui appunto ????????? discingo), e del latino ex pure in composizione, (come appunto excalceatus ch'è lo stesso), di quello che la vera forza privativa del greco ? che tiene presso di noi, sebbene discalceatus ec. passò poi a significar privativamente senza scarpe. E forse in questa maniera, cioè dalla forza di ???, e di ex composti, passò la particola dis presso di noi, al significato assoluto di privazione o negazione. Ma vedendosi p.e. dalla voce discalceatus (e v. il Forcell. [2558]in Dis...) che questo passaggio l'avea fatto la detta preposizione anche fra gli antichi latini, si dimostra quel ch'io dissi da principio, cioè che il suo uso negativo o privativo, così frequente e familiare come nel latino scritto non si trova, ci dev'esser venuto dal latino volgare.
      (9. Luglio 1822.). V. p.2577.
     
      Quanto gli uomini sieno allontanati dalla vera loro natura, dalle qualità e distintivi destinati alla loro specie, l'osservo anche nella gran differenza fisica che s'incontra fra gli uomini da individuo a individuo. Lascio i mostri, difettosi ec. dalla nascita, o dopo la nascita, che sono infiniti presso gli uomini; e fra qualunque genere d'animali appena se ne troverà uno per mille dei nostri, in proporzione della numerosità della specie: anche escludendo affatto quelli che tra gli uomini hanno contratto imperfezioni fisiche, per cause accidentali, visibili, [2559]e se non facili, almeno possibili ad evitarsi.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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