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      [2599]E in questo caso particolarmente ciò è ben naturale, poichè la conformabilità non è altro che maggiore o minor dilicatezza di organi e di costruzione; e difficilmente si trovano affatto rozzi, duri, non pieghevoli i tali o tali organi in un individuo che sia dilicatamente formato nell'altre sue parti. Come infatti è osservato da' fisici che l'uomo (della cui suprema conformabilità di mente diciamo altrove) è parimente di tutti gli animali il più abituabile, e il più conformabile nel fisico: però il genere umano vive in tutti i climi, e uno individuo medesimo in vari climi ec. a differenza degli altri animali, piante ec. Così mi faceva osservare in Firenze il Conte Paoli.
      (6. Agosto. 1822.)
     
      L'uniformità è certa cagione di noia. L'uniformità è noia, e la noia uniformità. D'uniformità vi sono moltissime specie. V'è anche l'uniformità prodotta dalla continua varietà, e questa pure è noia, come ho detto altrove, e provatolo con esempi. V'è la continuità di tale o tal piacere, la qual continuità è uniformità, e perciò noia ancor essa, benchè il suo soggetto sia il piacere. Quegli sciocchi poeti, i quali vedendo che le descrizioni nella poesia sono piacevoli hanno ridotto la poesia a continue descrizioni, hanno tolto il piacere, e sostituitagli la noia (come i bravi poeti stranieri moderni, detti descrittivi): ed io ho veduto persone di niuna letteratura, leggere avidamente l'Eneide [2600](ridotta nella loro lingua) la qual par che non possa esser gustata da chi non è intendente, e gettar via dopo i primi libri le Metamorfosi, che pur paiono scritte per chi si vuol divertire con poca spesa.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Prima
di Giacomo Leopardi
pagine 1913

   





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