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      (26. Giugno 1823.)
     
      Alcuni continuativi o frequentativi composti, sono fatti dal continuativo semplice, a dirittura, senza che il verbo padre del continuativo abbia i composti corrispondenti. Di ciò mi pare d'aver detto altrove. Veggasi la p.3619. P.e. recito e suscito sono continuativi composti di cito il qual è continuativo di cieo che non ha nè recieo nè suscieo nè i participii recitus nè suscitus. Dico di cieo, [2821]non di cio, che ha pur lo stesso significato, ma il suo participio è citus, e di cieo citus, onde citare, e quindi excitare, incitare, concitare ec. che hanno la sillaba ci breve, vengono tutti da cieo. Da cio o vogliamo dire da excio, verrebbe il verbo excito appresso Stazio, se fosse genuino, e sincero. V. Forcellini.
      (26. Giugno 1823.)
     
      Nexo nexas è continuativo regolare, come si vede, di necto-nexus. Nexo nexis (v. Forcellini) sarebbe anomalo, sull'andare di viso visis da video-visus, e potrebbe forse confermare quello che mi par di aver detto altrove circa plecto is, o altro simile, da me stimato continuativo, benchè, come tale, anomalo.
      (26. Giugno 1823.). V. p.2885. ed osserva anche la p.2934-5.
     
      Verbi in tare i quali sono continuativi, benchè paiano tutt'altro, e non apparisca a prima vista questa loro qualità. Confutare, refutare ec. sono continuativi, o composti da futare, o derivati da confundere ec. E futare viene dal participio di fundere, il qual participio ora è fusus, ma anticamente futus. Vedi Forcellini in Confuto initio vocis, in Futo ec. Da altro participio pur di fundo, e pure antico e inusitato, cioè funditus, viene funditare.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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