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      1. t.4. p.32. v. ult. dove ?????? non serve all'enumerazione ma vale ecco qua subito, pronto e come senza cercare o senza andar lontano. E così i greci spessissimo. Noi diremmo la prima cosa avverb., prima di tutto, in primo luogo; i latini primum, o principio (v. Georg. 2. 8., 4. 8.), ec.
      (1. Luglio 1823.)
     
      Ho detto sovente che ciascuno autor greco ha, per così dire, il suo Vocabolarietto proprio. Ciò vale non solamente in ordine all'usare ciascun d'essi sempre o quasi sempre quelle tali parole per esprimere quelle tali cose, laddove gli altri altre n'usano, o in ordine ai loro modi e frasi familiari e consuete, ma eziandio in ordine al significato delle stesse parole o frasi che anche gli altri usano, o che tutti usano. Perocchè chi sottilmente attende e guarda negli scrittori greci, vedrà che le stesse parole e frasi presso un autore hanno un senso, e presso un altro un altro, e ciò non solamente trattandosi di autori vissuti in diverse epoche, il che non sarebbe strano, ma eziandio di autori contemporanei, e compatriotti ancora, come p.e. di Senofonte e [2867]Platone, i quali furono di più condiscepoli, e trattarono in parte le stesse materie, e la stessa Socratica filosofia. Dico che il significato delle parole o frasi in ciascuno autore è diverso: ora più ora meno, secondo i termini della comparazione, e secondo la qualità d'esse parole; e per lo più la differenza è tale che i poco accorti ed esercitati non la veggono, ma ella pur v'è, benchè picciolissima. Un autore adoprerà sempre una parola nel significato proprio, e non mai ne' metaforici.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Vocabolarietto Senofonte Platone Socratica