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      Ond'è che la lingua francese è altresì fra queste lingue la più diversa dalla madre, così di spirito, di costruzioni, di maniere, di frasi, e di assai vocaboli, come di suoni28. Egli è certissimo che da principio la lingua francese si pronunziava nel modo stesso che si scriveva, ossia la pronunzia delle sillabe nelle parole francesi corrispondeva al valore che avevano nell'alfabeto le lettere con cui esse parole si scrivevano. I versi che si trovano ancora de' poeti provenzali, pronunziavansi indubitatamente in questo modo o con poca differenza, come ne fa fede la loro misura, le loro rime ec. che si perderebbero l'une e l'altra pronunziando quei versi altramente, o alla moderna. Ma le irruzioni e i commerci de' settentrionali [2871]avendo cangiata la pronunzia francese, e diradata di vocali e inspessita di consonanti e resa più aspra, e così diversificatala dalla lingua provenzale, e poi col mezzo della francese, mutata eziandio la provenzale, (v. Perticari Apologia di Dante cap.11. principio, p.206. fine - 208. principio, e cap.12. principio, p.111 112. e ivi fine, p.119. e Capo 16. fine, p.158.) la lingua francese si allontanò sommamente dalla latina, sì per li nuovi vocaboli e forme che acquistò da popoli che non avevano mai parlato latino, sì per li suoni di cui vestì, e con cui pronunziò quegli stessi vocaboli tolti dal latino ch'ella aveva, e che tuttora conserva. Quindi per due ragioni la pronunzia francese dovette riuscir diversa dalla scrittura. Primo, per la sopraddetta, cioè perchè non avendovi scrittura nota, o almeno scrittura appartenente a lingua letterata e formata, fuori della latina, l'ortografia francese dovette pur prendere, come l'altre, per suo modello la latina, ed essendo già la pronunzia francese fatta diversissima dalla latina, e certo assai più diversa che non erano o non furono poi la spagnuola e l'italiana, [2872]perciò la scrittura francese dovette molto più differire dalla pronunzia, che non differiscono la spagnuola e l'italiana che presero e usarono lo stesso modello.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
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