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      V. p.3038. Figo-fixi-fictus, e fixus ch'è più comune ancora35. E di molti altri verbi la nostra teoria de' continuativi dimostra de' doppi participii o supini, [2930]cioè dimostra che ebbero participio o supino diversi da quelli che ora hanno, o due, ambo perduti, o ancor più di due, come fundo-fusus, futus, funditus, ec. ec. V. la p.2826. e il pensiero seguente, e la p.3037. Del resto vexare rispetto a vehere potrebbe anche appartenere a quella categoria di verbi della quale, p.2813. segg. Ma non lo credo per le suddette ragioni che mi persuadono ch'ei venga da un particip. vexus. Vexus, flexus ec. da vexi ec. sono forse contrazioni di vexitus ec. e altresì vectus ec. il quale però conserva il t, come textus da texui, ec. V. la p.3060-1. con tutte quelle a cui essa si riferisce e quelle che in essa si citano.
      (9. Luglio. 1823.)
     
      Pinso pinsis pinsi et pinsui, pinsum et pinsitum et pistum. Da pinsus o da pinsitus, pinsitare appresso Plauto, se questa voce è vera. Da pistus pistare appresso il Forcellini e il Glossario (vedilo in Pistare e Pistatus), onde il nostro pestare che volgarmente si dice anche oggi più spesso pistare, siccome pisto per pesto. (V. il Glossar. in pestare). Pisto rimane eziandio nello spagnuolo, ed è un aggettivo neutro sostantivato, che vale quello che noi diciamo il pollo pesto. Tutti tre questi participii di pinso sono comprovati con esempi, e non da me congetturati. V. Forcell. in ciascuno di loro, e in pinso.
      Notiamo qui quello che dice Festo alla voce pinso (ap.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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