Pagina (252/1555)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Onde introdotta nel mondo questa fama superstite alla morte, essa è stata ed è bramata e cercata, come tanti altri beni o di opinione o qualunque, di cui la natura niun desiderio ci aveva ispirato, e che sono comparsi nel mondo di mano in mano per varie circostanze, non da principio, nè creati dalla natura. Nei primissimi principii della società, quando ancor non v'era esempio di rammemorazioni e di lodi tributate ai morti, neppur gli uomini coraggiosi e magnanimi, quando anche desiderassero la stima de' loro compagni e contemporanei, pensarono mai [3029]a travagliare per la posterità, nè, molto meno, a trascurare il giudizio de' presenti per proccurarsi quello de' futuri, o rimettersi alla stima de' futuri. Che se il tempo che ho detto, colle circostanze che ho supposte non v'è mai stato, supponendo però ch'egli sia stato o sia mai per essere in alcun luogo, certamente ne verrebbe l'effetto che ho ragionato, cioè che niuno benchè magnanimo, benchè insigne tra' suoi connazionali o compagni, avrebbe o concepirebbe alcuna cura o pensiero della posterità.
      (25. Luglio. dì di San Giacomo. 1823.)
     
      La vita umana non fu mai più felice che quando fu stimato poter esser bella e dolce anche la morte, nè mai gli uomini vissero più volentieri che quando furono apparecchiati e desiderosi di morire per la patria e per la gloria.
      (25. Luglio, dì di San Giacomo. 1823.)
     
      In molte altre cose l'andamento, il progresso, le vicende, la storia del genere umano è simile a quella di ciascuno individuo poco meno che una figura in grande somigli alla medesima figura fatta [3030]in piccolo; ma fra l'altre cose, in questa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





San Giacomo San Giacomo