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      Nè più nè meno accade nella pittura, scultura, architettura. Senz'alcuna cognizione della teoria, nè della pratica immediata dell'arte, a forza di veder dipinti, statue, edifizi, moltissimi si formano un giudizio, e una facoltà di gustare e di provar piacere in tal vista, e nella considerazione di tali oggetti, la qual facoltà non aveano per l'innanzi, e si acquista appoco appoco per mezzo dell'assuefazione, la quale determina in questi tali (e sono i più che parlino di belle arti) l'idea delle convenienze pittoriche ec. del bello ec. e quindi anche del brutto ec., col divario che il soggetto della pittura e scultura si è l'imitazione degli oggetti visibili, della quale ognun vede la verità o la falsità, onde le idee del bello e del brutto pittorico e scultorio, in quanto queste arti sono imitative, è già determinata in ciascheduno prima dell'assuefazione Non così nell'architettura e nella musica, meno imitative, e questa imitativa di cose non visibili ec. Così discorrasi in ordine alla poesia, ed al gusto e giudizio che l'uomo se ne forma e n'acquista, ec.
      Nel detto modo si formano i mezzi-intendenti, più o meno capaci di giudicare e quindi di provar diletto nelle composizioni musicali, cioè che più o meno hanno udito e riflettuto in questo genere e postovi attenzione. I quali mezzi-intendenti costituiscono la massima parte di quelli che parlano di musica e di quel pubblico che dà espressamente il suo voto circa le composizioni musicali che compariscono, giacchè i periti veramente della scienza musica e conoscitori di essa per elementi e regole, sono ben pochi rispetto al pubblico.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555