Pagina (427/1555)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ccome tra gli altri diletti, o naturalmente o per circostanze, qual č maggiore qual č minore, non in se, ma rispetto agli uomini e agli animali, insomma agli esseri che li provano, e ne' quali essi diletti nascono ed hanno l'essere.
      Tale sarebbe stato l'uomo in natura per rispetto alla donna, e la donna per rispetto all'uomo. Ma introdotto l'uso de' vestimenti (e di pių que' costumi e quelle leggi fattizie ed arbitrarie di societā che impediscono o difficultano il torli di mezzo quando si voglia ed occorra), la donna all'uomo (massime al giovane inesperto) e l'uomo alla donna sono divenuti esseri quasi misteriosi. Le loro forme nascoste hanno lasciato luogo all'immaginazione di chi le mira cosė vestite. Per l'altra [3306]parte l'inclinazione e il desiderio naturale dell'un sesso verso l'altro non ha, per questo cangiamento di circostanze esteriori, potuto nč cessare nč scemare nel genere umano, niente pių che negli altri animali. L'uomo dunque (e cosė la donna verso l'uomo) si č veduto sommamente e sopra tutte le cose trasportato, com'ei fu sempre, verso un essere il quale non pių, come prima, se gli rappresentava e se gli era sempre rappresentato dinanzi tutto aperto e palese, e tale e tanto, quale e quanto esso č; ma verso un essere quasi tutto a lui nascosto, un essere che sin dalla sua nascita non se gli č rappresentato nč agli occhi nč al pensiero, o non suole rappresentarsegli, che velato tutto e quasi arcano. Ecco da una circostanza cosė estrinseca, cosė accidentale, cosė removibile, com'č quella de' vestimenti, mutato affatto, massime nella fanciullezza e nella prima gioventų il carattere e le qualitā dell'un sesso rispettivamente all'altro.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555