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      Questi effetti della musica su di noi ci paiono sì naturali, sì spontanei ec. ec. che non pochi vorranno e vogliono che sia proprio assolutamente della natura umana l'essere in tal modo affetti dall'armonia e dalla melodia musicale.
      Ora, tutto al contrario di quello che avviene costantemente tra noi, sappiamo che [3312]i selvaggi, i barbari, i popoli non avvezzi alla musica o non avvezzi alla nostra, in udirne qualche saggio, prorompono in éclats di giubilo, in salti, in grida di gioia, si rompono dalle risa per la grande contentezza, e insomma cadono in un entusiasmo e in un'intera e decisa ebbrietà e furore e smania di pura allegria. (29-30. Agos. 1823.).
     
      Votare ec. da voveo-votus. Persécuter, perseguitare ec. veggasi il detto da me nella teoria de' continuativi circa il verbo sectari. Mercatare ec. da mercor mercatus. Veggansi il Gloss. il Forc. i Diz. franc. e spagn.
      (31. Agosto. Domenica. 1823.)
     
      Patulus sembra un diminutivo di patus, andato inpiena dimenticanza, restando in sua vece il detto
      diminutivo. - A quello che altrove ho detto di fabula efabella, se ambo sieno diminutivi, o quello positivo,
      questo diminutivo, aggiungi l'esempio di baculum ebaculus positivi, bacillum diminutivo. E vedi il
      luogo di S. Isidoro appo il Forcellini in Bacillum
      [3313]fine.
      (31. Agosto 1823.)
     
      Circa quello che ho detto altrove della melodia, basti il tenere che il principio, l'origine prima, il fondamento, ossia la ragione originale del perchè qualsivoglia successione melodiosa di tuoni, sia melodiosa, cioè armonica successivamente; o vogliamo dire la prima fonte e ragione della convenienza scambievole de' tuoni nella successione, non fu e non è quasi altro che l'assuefazion solamente, la quale bensì è suscettibile di ampliazione, di modificazioni infinite e variazioni, di applicazioni diversissime, di diversissime combinazioni delle sue parti; cose tutte che hanno infatti avuto ed hanno continuamente luogo nella musica e nelle composizioni del Musico, il cui uffizio non è originariamente e principalmente altro che il far buon uso delle assuefazioni generali circa l'armonia, cioè la convenienza, successiva o simultanea delle note delle corde, degli stromenti, voci ec. ec. servata la proporzione scambievole degl'intervalli, ossia del tempo.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Gloss Forc Diz S. Isidoro Forcellini Bacillum Musico