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      Per quest'abito ei contrae l'egoismo, il quale, come vedete, non è ingenito in lui per se stesso, (quando anche ei sia stato sempre debole e bisognoso fin dalla nascita), ma figlio di un abito da lui fatto o più presto o più tardi, incominciato fin dal principio della vita, o sul fior degli anni, o al mezzo, o sul declinare ec. Per quest'abito ei s'avvezza a considerare (se non per ragione, certo praticamente) [3362]gli altri come fatti per lui, e sè come fatto per se solo, ch'è appunto l'egoismo; diventa alieno dalla compassione e dalla beneficenza ch'egli non ha mai potuto o non può più esercitare, di cui non ha mai potuto acquistare o ha dovuto perdere l'abitudine.
      (5. Sett. 1823.)
     
      Alla p.3078. Queste medesime anomalie della lingua spagnuola, e quelle molte più della lingua italiana (delle quali vedi la p.2688. segg. e altri luoghi), nelle quali anomalie queste lingue per seguir la latina, abbandonano la norma della loro propria analogia, possono servire a far credere che quando elle dalla propria analogia non si scostano, non perciò abbandonino la lingua latina, ma la seguano, non quale noi la conosciamo, bensì quale ella fu conservata nel volgare; massime se in questi casi si vegga, come spessissimo e forse le più volte si vede, che la lingua italiana o spagnuola seguendo la propria analogia segue ancor quello che sarebbe stato secondo la vera analogia della lingua latina, sebben questa, per ciò che noi ne conosciamo, in moltissimi di questi casi non segua essa analogia sua propria, ma sia anomala e [3363]irregolare.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555