Pagina (503/1555)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      E ben gli uomini si sono potuti accorgere delle suenunciate verità in questi ultimi tempi, ne' quali, per quello che se n'è detto, la sorprendente voce della Catalani ha rinnovato quasi negli uditori i miracolosi effetti della musica antica. Certo questi effetti non nascevano nè principalmente nè essenzialmente nè quasi in parte alcuna dalle melodie. Le quali, oltre che da mille altri potevano esser cantate, si sa poi ch'erano delle più triviali ed insipide. Tutto il diletto era dunque originato dalla voce della cantante, cioè dalle qualità d'essa voce che piacciono naturalmente agli orecchi umani, tutte indipendenti dalla convenienza: straordinaria dolcezza, flessibilità, rapidità, estensione ec. voce canora, sonora, chiara, pura, penetrante, oscillante, tintinnante, simile alle corde o ad altro istrumento musicale artefatto ec. ec.
      Con queste osservazioni non farà maraviglia che i barbari e anche gli animali sieno tanto dilettati dalla nostra musica, benchè non assuefatti alle nostre melodie, e quindi non capaci di conoscere nè di sentire quello che noi chiamiamo il bello musicale. Non sono le melodie in se, nè la loro novità, che producono in essi il [3424]diletto: sono gl'istrumenti e le voci, che presso noi sono raffinate e perfette, queste coll'esercizio, coll'arte ec. quelli colle tante invenzioni e perfezionamenti ec. Alla perfetta qualità di questi organi unita l'arte di adoperarli perfettamente cioè di trarne de' suoni più grati ec. che non ne trarrebbe chi non avesse alcun'arte; unitavi di più l'arte di accordare insieme questi organi nel modo ch'è naturalmente il più grato agli orecchi (come l'arte di mescolare e temperare i sapori); ne risulta una dolcezza ec. che a' barbari riesce affatto nuova, e che perciò produce in essi un piacer sommo ed effetti mirabili; piacere ed effetti che niente hanno da far col bello, perchè niente colla convenienza, se non con quella ch'è relativa alla naturale disposizione degli orecchi, e che tanto appartiene al bello, quanto la grata mescolanza de' sapori, ch'è una convenienza dello stessissimo genere dell'armonia musicale.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Catalani