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      Ma non avendo sinonimi, nè parole o frasi antiche o poco usitate e correnti, e rimote dall'uso comune, nè significazioni cotali, ma vocaboli e frasi e significati triti continuamente dall'uso corrente del discorso e della conversazione, e tanto solo avendo quanto si trova in questo tal uso, ed essendo non che pregiato e buono e prescritto, ma vizioso e intollerabile e condannato e vietato in francese tutto ciò ch'è rimoto dall'uso del dir comune e presente, ella non può, quando vuol esser nobile, entrar ne' dettagli, ma le conviene tenersi sempre all'espressioni generali, che son sempre nobili, o piuttosto, che non sono mai nè possono essere ignobili. Neanche [3635]la lingua latina, nè qual altra è più poetica, più capace di eleganza e maestà ec., più avvezza ai dettagli, ec. potrebbe mai nella poesia o in uno stile nobile, entrar gran fatto ne' particolari, s'ella non avesse parole e modi per significarli, diversi da quelli con che l'uso corrente del parlare, e lo stil familiare ec. scritto o parlato, significa quei medesimi particolari. E l'espression latina che sarebbe bassissima in francese, sarebbe stata bassissima anche in latino, se fosse stata quella o conforme a quella con che l'uso corrente del dir latino significava quella tal cosa.
      (8. Ott. 1823.)
     
      Alla p.3626. Queste osservazioni possono dimostrare che l'uso moderno metaforico del verbo confondere nel significato appresso a poco di confuto, benchè non si trovi precisamente nell'antico latino noto, viene però da esso, per mezzo del volgare latino; giacchè tale si è il significato latinissimo e ordinario di un antichissimo verbo latino, che è continuativo di confundo, e che n'è continuativo appunto nel detto significato.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555