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      (14. Ott. 1823.)
     
      Sella è certamente un diminutivo positivato di sedes (o di sedia, di cui altrove), come tra noi seggiola e seggetta sono diminutivi positivati di seggia, corruzione di sedia, che parimente abbiamo, cioè seggia e sedia, siège ec. Gli spagnuoli silla, pur diminutivo positivato. Sella it. selle franc. in uno de' significati del lat. sella. Gli spagnuoli anche qui silla. Sella per sedia, sede, è di Dante. Sella in senso lordo, v. la Crusca. Sella lat. è diminutivo come trulla e simili. Diminutivo del diminutivo, sellula. Quindi sellularius, il cui senso si può dir positivo. Così bene spesso formula lat. formola ec. per forma.
      (14. Ott. 1823.)
     
      Alla p.3618. fine. Io credo che niun de' verbi di questo genere abbia perfetto proprio, nè i tempi che ne dipendono, nè supino, nè participio in us, ma li tolgano in prestito dal verbo originale. Che se questo non esiste, io credo che un tempo esistesse. P. es. di suesco, adolesco, cresco ec. che hanno perfetto e supino, io credo che esistessero verbi originali, come sineo, adoleo ec. di cui fossero propri i detti perfetti e participii, giacchè [3688]il perfetto e participio o supino regolare e dovuto di suesco ec. sarebbe suesci, suescitum, non suevi, suetum. Così dico di glisco, il quale non ha nè perfetto nè supino. Così di adipiscor, di nascor, di nosco. Se ciò è vero, notus, natus, non sarebbero contrazioni di noscitus (questo esistè come prova il verbo noscitare), di nascitus e questo ancora è provato da nasciturus (nè adeptus di adipiscitus) come ho detto altrove in più luoghi, ma participii e supini proprii d'ignoti verbi da cui nosco, nascor ec. sarebbero stati formati.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Dante Crusca