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      Tali sono assai spesso le espressioni, o vogliamo dire i mezzi d'espressione, e il modo di rappresentar le cose e destar le immagini ec. nuove o novamente, e per virtù della novità del modo ec. ec. usati da Virgilio, e massime, anzi peculiarmente, e come caratteristici del suo stile e poesia, da Dante ec. ec. Tutte queste cose si richiedono in uno stile come quel di Virgilio (e più o meno negli altri: ma quel di Virgilio, in quanto stile, è precisamente il più poetico di quanti si conoscono, e forse il non plus ultra della poetichità); e questi infatti sono i mezzi ch'egli adopera e gli effetti ch'egli consegue. Or non si possono adoperar tali mezzi, nè produr tali effetti (che con altri mezzi, nello stile, non si ottengono) senza una continua e non mai interrotta azione, vivacità e freschezza d'immaginazione. E sempre ch'essa langue, langue lo stile, sia pure immaginosissima e poetichissima l'invenzione e la qualità delle cose in esso trattate ed espresse. Poetiche saranno le cose, lo stile no; e peggiore sarà l'effetto, che se quelle ancora fossero impoetiche; per il contrasto e sconvenienza ec. che sarà tanto maggiore quanto quelle e l'invenzione ec. saranno più immaginose e poetiche. [3720]Del resto è da vedere la p.3388-9.
      (17. Ott. 1823.)
     
      Alla p.3546. I detti effetti accadono in un gran letterato, in un gran filosofo, in un gran poeta, in un gran professore di qualsivoglia o letteratura o arte o scienza o abilità ec. verso quelli che si arrogano quella medesima arte, e la professano. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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