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      Quindi ammutolire ec. per ammutire ec. che pur si ha.
      (20. Ott. 1823.)
     
      Il supino futum dell'antico fuo, onde futare ec. come altrove, è dimostrato eziandio chiaramente dal participio futurus. Sicchè non si dubiti che futare non venisse da futum supino di fuo come tutti gli altri continuativi benchè oggi non si trovi supino alcuno del difettivo fum, di cui il difettivo fuo è ausiliare o suppletorio ec. ma non già il medesimo in origine ec.
      (21. Ott. 1823.)
     
      Altrove ho detto che l'antico participio di sum, desinenza attiva, vi fu, e non fu ens ma sens. Non si creda che potens possa provare il contrario. Questa voce anch'essa contiene il detto participio, ma detrattane la s, come l'f in potui ec. ch'è fatto da potis o pote e fui nientemeno che possum da potis e sum, e potens da potis e sens. Del resto è ben vero che, come possum non potum, così si avrebbe avuto a dire possens anzi che potens.
      [3743]Or che diremo che in tutte tre le lingue figlie si conserva quella verissima pronunzia e forma di potens? Noi diciamo potente e possente, ma questo è più proprio antico, perchè ora non sarebbe della prosa (se non in qualche caso ec.) bensì del verso. E questa antichità fa tanto meglio al caso nostro. Simile si dica di possanza e potenza, possentemente, onnipossente ec. E notisi che non è per niente il costume della lingua o pronunzia di veruna parte d'Italia il mutare in due ss il t, sia nelle parole italiane, sia da principio nella formazione di nostra lingua, rispetto alle voci latine ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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