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      Tutto questo discorso esclude una società stretta, non solo dalla specie umana, ma da tutte le specie viventi; tanto però maggiormente, quanto elle sono in maggior grado viventi, contro quello che si presume, e quindi hanno più vivo amor proprio, e quindi più vive passioni e più vivo e maggiore odio verso altrui. Il che vuol dire che il detto discorso esclude la società stretta, dalla specie umana massimamente. Venendo ora più da presso a mostrare quanto sia vero che l'odio verso gli altri, specialmente verso i simili, è [3790]assai maggiore nell'uomo che negli altri animali, e quindi l'uomo è il più insociale di tutti gli animali, perchè una società stretta di uomini, al comune degl'individui che la compongono, nuoce assai più che non farebbe in niun'altra specie; considereremo la guerra, male affatto inevitabile in una società stretta di uomini, e niente accidentale, al che dimostrare se non bastasse l'esperienza di tutte le nazioni e di tutti i secoli, sì dee bastare il riflettere che siccome una stretta società pone necessariamente in atto l'odio naturale degl'individui verso gl'individui simili nel modo e per le cagioni mostrate di sopra, altrettanto ella fa necessariamente fra classe e classe, ceto e ceto, ordine ed ordine, compagnia e compagnia, popolo e popolo. E come la guerra nasca inevitabilmente da una società stretta qual ch'ella sia, nótisi che non v'ha popolo sì selvaggio e sì poco corrotto, il quale avendo una società, non abbia guerra, e continua e crudelissima.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555