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      Così facul, difficul, facultas, difficultas per facilitas, difficilitas ec. mutato l'i in u, e soppresso l'altro i. V. p.3852. I quali participii o supini regolarmente sarebbero resilitum, assilitum ec. (e lo dimostra appunto col fatto il verbo resilito), ma ebbero il primo i cambiato in u, come maximus maxumus (e in tale stato, cioè da assulitum, viene assulito, e dimostra la nostra asserzione), e il secondo i soppresso, come nel semplice salitum-saltum: onde divennero assultum, resultum ec. onde assultare contratto d'assulitare. Potrebbe anch'essere che i più antichi, prima di [3846] assilio ec. pronunziassero assulio, resulio ec., come forse maxumus ec. ec. e più antica pronunzia o scrittura ec. che maximus; e per conseguenza assulitum, resulitum (che poi anche nella successiva lor contrazione conservarono la pronunzia e scrittura ec. dell'u) ec. In tal caso assulito sarebbe la più antica forma de' composti di salto, e resilito sarebbe più moderna, dal più moderno resilitum.
      (7. Nov. 1823.)
     
      Alla p.3281. La somma e la forza di questo pensiero si è che la compassionevolezza, la beneficenza, la sensibilità ec. da tutti (e in particolare da Rousseau) considerate come proprie generalmente de' giovani (massime uomini), e l'insensibilità, la durezza ec. considerate come proprie de' maturi, e più, de' vecchi (massime donne),199 non tanto derivano dall'innocenza, inesperienza e poca cognizione mondana degli uni, e dall'esperienza e scienza mondana, dal disinganno morale ec. degli altri, come ordinariamente si crede e si dice, quanto dalle altre cagioni sì fisiche sì morali accennate in questo discorso, o certo da esse ancora in gran parte, e forse principalmente; se non da ciascuna, posta per se sola al paragone della suddetta, che certo è grandissima, ed a cui spetta la differenza di virtù fra gli antichi e i moderni ec. almen dalla somma di esse.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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