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      201 La detta sorta di participii passivi attivati, fatti da' verbi attivi ec. (ed infatti essi o sempre o per lo più, hanno ancora il proprio lor significato, cioè il passivo) è massimamente usata da' nostri antichi del 300. e del 500. che ne hanno in molto più copia che noi oggidì non sogliamo usare o punto, o solo in senso passivo. La nostra lingua somigliava anche in questo alla spagnuola la quale mi pare che anche oggidì conservi quest'uso più [3852]frequente che non facciam noi, accostatici ora ai francesi, a' quali esso è men frequente che agli altri, siccome esso pare singolarmente proprio della lingua spagnuola ec. ec.
      (10. Nov. 1823.)
     
      Alla p.3845. marg. Non credo, come il Forcellini, che facultas, difficultas venga da facul, difficul; ma che sieno contrazioni di facilitas, difficilitas, pronunziati difficulitas, faculitas. Facul ec. non sono che apocopi di facilis, facile avverbio ec. (pronunziati faculis ec.) dello stesso genere che volup ec. (v. Frontone e Forc. in famul, il quale non è già da famel (v. Forc. in familia) ma da famulus.) (10. Nov. 1823.). E son le stesse voci identiche che sarebbero facil, difficil, mutata sol la pronunzia.
     
      Alla p.3636. marg. Forse però fourre valeva fodera, e quindi fourreau, quasi foderetta, per fodero, onde il diminutivo sarebbe d'un senso distinto dal positivo, e però non apparterrebbe al nostro discorso che considera i diminutivi usati in iscambio de' positivi.
      (10. Nov. 1823.)
     
      Diminutivi positivati. Ladrillo (diminutivo ladrillejo) con tutti i suoi derivati da later, quasi latericulus, o laterculus.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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