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      Perocchè essa lingua è molto più di queste sformata e diversificata dalla sua origine, degenerata, allontanata ec. Onde quel latinismo che a noi sarebbe convenientissimo e facilissimo perchè consanguineo e materno ec. alla lingua francese, tanto mutata dalla sua madre, riescirebbe affatto alieno e straniero e non materno ec. Meglio infatti generalmente riesce e fa prova e si adatta e s'immedesima e par naturale nella lingua francese la novità tolta dall'inglese e dal tedesco (che agl'italiani e spagnuoli sarebbe insopportabile e barbara) che quella dal latino. Questo può vedersi in certo modo anche ne' cognomi e nomi propri inglesi, tedeschi, ec. che si nominino nel francese. Paiono sovente e gran parte di loro molto men forestieri che tra noi, e men diversi ed alieni da' nazionali.
      Quello ch'io dico della novità tolta dal latino, si può anche dire intorno a quella tolta dalle lingue sorelle, la quale pure noi difendiamo, condannando gli altri stranierismi. Ma bisogna però in questo particolare far distinzione tra quello ch'è proprio delle lingue sorelle [3868]in quanto sorelle, e quello ch'è proprio loro in quanto lingue diverse dalla nostra; quello che conviene al carattere generale della famiglia, e quello che al carattere dell'individuo; quello che spetta in certo modo a tutta la famiglia, e che solo per caso si trova esser proprietà e possessione di un solo individuo di essa e non d'altri, o di alcuni sì, d'altro no, e quello che ec.; quello che spetta a quella tal lingua, in quanto ella si confa colla nostra, come che sia, e quello che le appartiene in quanto ella dalla nostra si diversifica; ec. ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555