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      Gale.
      (Bolog. 20. Ottobre. 1826.)
     
      Alla p.4211. Arato, (???(???? v.108. parlando degli uomini della età d'oro: ?(?????????(????(?????(?????(?(??????, ?(?(??????(????????????????, ???(?????????(, ?(???, (così, come si sia, ????) ?'(????(??????(??' (?(???????(?????, ??(??(????(????(???(?(???????(?(??????, ???????? E v. 179. ???'?(??????(????????(???(??? '???(?????(??? (ridondante) (?(???? (taciuto, oscuro, ignoto ec.) ??????(?????. (??'(?????(??(???(???(???(??(???' (????, (??(???(??(??(????(???. E così altrove più volte nello stesso poema usa l'avverbio ?(???. E così ancora altri poeti; e prima di tutti probabilmente Omero. V. l'indice delle parole omeriche.
     
      Alla p.4210. lin.1. Questa inclinazione e quest'uso di applicare a luoghi e persone ben note e prossime i racconti (veri o finti) appartenenti a persone e luoghi lontani, ed anche di rimodernarli, cioè applicar de' racconti vecchi, e talora vecchissimi, a tempi e persone moderne, ha mille esempi, che si possono notare anche giornalmente: ed io ho udito in città d'Italia, molto tra se distanti, raccontare varie novellette, varie pretese origini di proverbi, varie goffaggini insigni ec. come accadute nominatamente ad una tal persona di quella tal città; e così in ciascuna città; e per tutto la stessa novelletta con nome diverso; e molte di tali novellette io le aveva già sin dalla puerizia sentite raccontare nella mia patria e da' miei, sotto i nomi di persone della mia città stessa o della provincia: ed alcune ne ho anche trovate negli antichi novellieri italiani, sotto altri nomi, le quali ora si raccontano come di poco tempo addietro, e di persone conosciute dagli stessi che le raccontano, o da quelli da cui essi le hanno udite.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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