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      Trattenimento liberale bensì e degno; ma non prodotto della natura vergine e pura, come è la lirica, che è sua legittima figlia, e l'epica, che è sua vera nepote. - Gli altri che si chiamano generi di poesia, si possono tutti ridurre a questi tre capi, o non sono generi distinti per poesia, ma per metro o cosa tale estrinseca. L'elegiaco è nome di metro. Ogni suo soggetto usitato appartiene di sua natura alla lirica; come i subbietti lugubri, che furono spessissimo trattati dai greci lirici, massime antichi, in versi lirici, nei componimenti al tutto lirici, detti ??????, quali furon quelli di Simonide, assai celebrato in tal maniera di componimenti, e quelli di Pindaro: forse anche ????????, come quelle che di Saffo ricorda Suida. Il satirico è in parte lirico, se passionato, come l'archilocheo; in parte comico. Il didascalico, per quel che ha di vera poesia, è lirico o epico; dove è semplicemente precettivo, non ha di poesia che il linguaggio, il modo e i gesti per dir così. ec.
      (Recanati. 15. Dic. 1826.)
     
      Alla p.3177. Noterò qui, come cosa solamente poco nota oggidì, e curiosa da sapersi che lo stesso argomento della Gerusalemme, nello stesso tempo del Tasso fu trattato in un poema latino di 12 libri, intitolato la Siriade, da un altro Italiano, cioè da Pietro Angelio, o degli Angeli, da Barga (Castello di Toscana 20. miglia lontano da Lucca), nato del 1517. e morto del 1596. a' 29. Febbraio (non un intero anno dopo il Tasso, morto a' 25 Aprile 1595.), versificatore e prosatore italiano e latino, certo non indotto, e a' suoi tempi, ed anche appresso, molto stimato, il quale aveva viaggiato in Levante, per la Grecia e per l'Asia, andato a Costantinopoli in compagnia d'uno inviato del Re di Francia, ed aveva per zelo ed onore della nazione italiana ucciso un francese chè parlavane con disprezzo, onde incorse poi in gravi pericoli.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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