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      Diversi dai Critici, il cui officio fu cercare quel che il poeta avesse scritto in fatti, non quello che stesse meglio; emendare i testi, non limarli. (Wolf. CLI-II.) Onde è diversa cosa ???????( e recensio, sì in queste e sì nelle altre opere antiche. (p. CCLVI. not.) Il Wolf crede (p. CLII.) che i ???????????(, ch'egli interpreta exactores seu politores, travagliassero alla riduzione de' canti omerici una cum Pisistrato vel paulo post. Non ne ha però alcuna prova; non si trovano menzionati che negli scoliasti; io li credo molto più recenti (perchè così mi par naturale), benchè molto anteriori, com'ei pur dice, ai critici alessandrini. Ad essi un poco più propriamente si dee dunque parte dell'effetto dell'insieme di que' due corpi, atteso ch'in essi v'ebbe l'intenzione. V. p.4388.
      [4356]In somma il poema epico nelle nostre letterature, non è nato che da un falso presupposto. Omero, e i poeti greci di quello e de' seguenti secoli non conobbero in tal genere che degl'inni. Quippe vocabulum?(???? latius patet, et saepe omne genus???(? complectitur. Unde illud in fine trium Hymnorum (homericor.), manifestum istius moris vestigium: (???(????(?(?(??(???????????(??????(?????(??(???? (Wolf. §.25. p. CVII. not.) Cioè passerò a qualcuno de' canti omerici, a cui gl'inni sacri servivano di proemii, perciò dagli antichi sovente chiamati ????(?????????(???????(?, ????(????????(?????? etc. I rapsodi componevano o cantavano or l'uno or l'altro di tali proemii secondo il luogo e l'occasione del recitare gli squarci omerici, il nume protettor del paese, la solennità ec.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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