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      (1. Dic. 1828.)
     
      Il giovane, per la stessa veemenza del desiderio che ne sente è inabile a figurare nella società. Non diviene abile se non dopo sedato e pressochè spento il desiderio, e il rimovimento di quest'ostacolo ha non piccola parte nell'acquisto di tale abilità. Così la natura delle cose porta che i successi sociali, anche i più frivoli, sieno impossibili ad ottenere quando essi cagionerebbero un piacere ineffabile; non si ottengano se non quando il piacere che danno è scarso o nessuno. Ciò si verifica esattamente: perchè se anco una persona arriva ad ottener de' successi nella prima gioventù, non vi arriva se non perchè il suo animo percorrendo rapidamente lo stadio della vita, [4421]è giunto assai tosto (come spesso accade) a quello stato nel quale i successi sociali si desiderano leggermente, e poco o niun piacere cagionano.
      (1. Dic. 1828.)
     
      Nelle mie passeggiate solitarie per le città, suol destarmi piacevolissime sensazioni e bellissime immagini la vista dell'interno delle stanze che io guardo di sotto dalla strada per le loro finestre aperte. Le quali stanze nulla mi desterebbero se io le guardassi stando dentro. Non è questa un'immagine della vita umana, de' suoi stati, de' beni e diletti suoi?
      (1. Dicembre. 1828. Recanati.)
     
      La Natura è come un fanciullo: con grandissima cura ella si affatica a produrre, e a condurre il prodotto alla sua perfezione; ma non appena ve l'ha condotto, ch'ella pensa e comincia a distruggerlo, a travagliare alla sua dissoluzione. Così nell'uomo, così negli altri animali, ne' vegetabili, in ogni genere di cose.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





Natura