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      E però non è raro che le genti del volgo e i fanciulli abbiano di molte cose opinioni migliori o più ragionevoli che i sapienti; e non è temerario il dire che, generalmente, nelle materie speculative e in tutte le cose il conoscimento delle quali non dipende da osservazione e da esperienza materiale, i filosofi antichi errassero dalla verità, o dalla somiglianza del vero, meno che i filosofi moderni: se non in quanto i moderni, quando scientemente e quando senza avvedersene, sono tornati in queste cose all'antico.
      (31. Marzo. 1829.)
      On ne s'égare point parce qu'on ne sait pas, mais parce qu'on croit savoir. Rousseau, pensées, II. 219. V. p.4502.
     
      Il dogma dell'invidia degli Dei verso gli uomini, celebrato in Omero, e soprattutto in Erodoto e suoi contemporanei, sembra essere di origine orientale, o divulgato principalmente in oriente. Poichè esso tiene alla dottrina del principio cattivo, ed a quelle idee che rappresentavano le divinità come malefiche e terribili; dottrina e idee aliene dalla religione della Grecia a' tempi omerici ed erodotei, come ho osservato altrove. Ed esso è l'origine de' sacrifizi, e delle penitenze, sì comuni in oriente, quasi ignote in Grecia. L'atto di Policrate samio (ap. Erodoto) che getta in mare il suo anello per proccurare a se medesimo una sventura, non è che una penitenza.
      (31. Marzo. 1829.)
     
      [4479]Scherzava sul poetar suo in questa forma: diceva ch'egli seguia Cristofaro Colombo, suo cittadino; ch'egli volea trovar nuovo mondo, o affogare. Chiabrera, Vita sua.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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