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      La facoltà di sentire è ugualmente e indifferentemente disposta a sentir piaceri e dolori. Or le cose che producono le sensazioni del dolore, sono incomparabilmente più che quelle del piacere. Dunque la facoltà di sentire è un male, per lo stato esistente delle cose, quando pur nol fosse per se. E quanto essa è [4506]maggiore, nella specie o nell'individuo, tanto quella o quello è più infelice: e viceversa. Dunque l'uomo è l'ultimo nella scala degli esseri, se i gradi si calcolano dall'infelicità ec. ec.
     
      Becqueter. Picoter. Pulta, lat. polta, ital. - poltiglia. V. Forc. ec. Pungere - punzecchiare, marcheg. puncicare. Sputacchio, sputacchiare.
     
      Alla p.4505. Fors'anco in co-are, e que quer franc. (claquer ec.). Anche in ico icare, se lungo (perchè nelle nostre pronunzia l'icul... lat. è lungo nell'i); massime contratto in icl... ec., come sarebbe in questi casi se breve, è dal lat. ico as ec. V. p.4509.
     
      Parole greche possono esser venute in italiano ne' bassi tempi, pel commercio e le conquiste de' Veneziani, le Crociate, i Greci del Regno di Napoli e di Sicilia, e simili altri mezzi (esse sono, del resto, anteriori molto alla presa di Costantinopoli); ma non già le frasi, i costrutti, gl'idiotismi, vere proprietà di lingua, comuni all'italiano e al greco, da me spesso notate.
      (13. Mag.)
     
      Una cosa, fra l'altre, che rende impossibile agli stranieri il gustar la poesia delle lingue sorelle alla loro propria, o affini (come sarebbe l'inglese alle nostre che vengono dal latino), si è che il linguaggio poetico di tali idiomi essendo, come il prosaico, composto di voci e modi che si ritrovano ancora nelle lingue sorelle, moltisime di tali voci e maniere che lo compongono, e che sono poetiche in quel tale idioma, cioè nobili, eleganti, pellegrine, e così discorrendo; nell'idioma dello straniero che legge, sono o basse, o familiari, o triviali, o prosaiche almeno, spesso ridicole e da beffe; hanno significati analoghi ma diversi; richiamano idee alienissime dalla poesia generalmente, o dal soggetto in particolare.


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Zibaldone. Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura
Parte Seconda
di Giacomo Leopardi
pagine 1555

   





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