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      Il piacere dei racconti, sebbene questi vertano sopra cose sensibili e materiali, è però tutto intellettuale, o appartenente alla immaginazione, e per nulla corporale né spettante ai sensi. L’esser divenuto capace di questi piaceri assai di buon’ora, indica manifestamente una felicissima disposizione, pieghevolezza ec. degli organi intellettuali, o mentali, una gran facoltà e vivezza d’immaginazione, una gran facilità di assue-fazione, e pronto sviluppo delle facoltà dell’ingegno ec.
     
      TU MI FARAI DA CAVALLO
     
      Quando io era fanciullo, diceva talvolta a qualcuno de’ miei fratellini, tu mi farai da cavallo. E legatolo a una cordicella, lo venìa conducendo come per la briglia e toccandolo con una frusta. E quelli mi lasciavano fare con diletto, e non per questo erano altro che miei fratelli. Io mi ricordo spesso di questo fatto, quando io vedo un uomo (sovente di nessun pregio) servito riverentemente da questo o da quello in cento minuzie, ch’egli potrebbe farsi da se, o fare ugualmente a quelli che lo servono, e forse n’hanno più bisogno di lui, che alle volte sarà più sano e gagliardo di quanti ha dintorno. E dico fra me, né i miei fratelli erano cavalli, ma uomini quanto me, e questi servitori sono uomini quanto il padrone e simili a lui in ogni cosa; e tuttavia quelli si lasciavano guidare benché fossero tanto cavalli quant’era io, e questi si lasciano comandare; e tra questi e quelli non vedo nessun divario.
     
      ABILITÀ DI MANO
     
      Anche gli organi esteriori, perduta l’assuefazione generale, divengono generalmente inabili, quando anche una volta fossero stati abilissimi.


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Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156