Pagina (113/156)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      mia avversione per la poesia modo onde ne ritornai e palpabile operazione della natura nel dirigere ciascuno al suo genio ec.,
      filsero(7) e riflessioni su quel carattere espresso con una voce di mia invenzione ec.,
      favole raccontate a Carlo la mattina delle feste in letto ec.,
      mio fuggire facendosi qualche comando duro e rimbrotto ec. alla servitù ec. e da che nato,
      mia madre consolante una povera donna come male facesse dicendole che se un momento prima ci avesse pensato avrebbe ottenuto ec.,
      si riportino d pezzi della Cantica, mio costume di meletan meco stesso l’eloquenza e la facondia in tutto quello che mi accadea poi trovato riferito da Plutarco di Demostene, fu posto (sotterrato) nel sepolcro della famiglia, e di lui non resta altra memoria nella città dove solamente fu conosciuto (tra appresso quanti lo conobbero) che di qualunque altro giovane morto senza fatti e senza fortuna,
      Orazione contro Gioacchino(8) sull’affare della libertà e indipendenza italiana. Sergente tedesco che diceva voi siete per l’indipendenza ec. a mio padre ch’era tutto il contrario ma ec., mio spavento dell’obblivione e della morte totale ec. v. Ortis 25 Maggio 1798 sul fine, Canto mattutino di donna allo svegliarmi, canto delle figlie del cocchiere e in particolare di Teresa mentre ch’io leggeva il Cimitero della Maddalena, logge fuor della porta del duomo buttate giù ch’io spesso vedeva uscendo ec. e tornando ec. alla luna o alle stelle (vedendo tutti i lumi della città) dicendo la corona in legno, in proposito della figura di Noè nella Storia sacra si ricordi quella fenestrella sopra la scaletta ec. onde io dal giardino mirava la luna o il sereno ec.,


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156

   





Carlo Cantica Plutarco Demostene Gioacchino Canto Teresa Cimitero Maddalena Storia