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      ) e mio discorso latino contro Cesare recitato a babbo e riflessioni su questo mio odio pel tiranno e amore ed entusiasmo in leggere la sua uccisione ec., altre simili rappresentazioni che noi facevamo secondo quello che venivamo leggendo, nota ch’io sceglieva d’esser Pompeo quantunque soccombente dando a Carlo il nome di Cesare ch’egli pure prendeva con ripugnanza,
      fanciullo visto in chiesa il 20 Maggio dì dell’ascensione passeggiare su e giù disinvoltamente in mezzo alla gente e mie considerazioni sul perdere questo stesso che fanno gli uomini e poi cercar con tutti i modi di tornare là onde erano partiti e quello stesso che già avevano per natura cioè la disinvoltura ec. osservazioni applicabili anche alle arti ec.
      palazzo bello contemplato il 21 Maggio sul vespro ec. gallina nel cortile ec. voci di fanciulli ec. di dentro ec. porta di casa socchiusa ec. da un lato una selvetta d’arbori bassi bassi e di dietro a sfuggita essendo in pendio ec.,
      vista già tanto desiderata della Brini ec. mio volermi persuadere da principio che fosse la sorella quantunque io credessi il contrario persuaso da Carlo ec. suo guardare spesso indietro al padrone allora passato ec. correr via frettolosamente con un bel fazzoletto in testa vestita di rosso e qualche cosa involta in fazzoletto bianco in una mano ec. nel suo voltarsi ci voltava la faccia ma per momenti ed era istabile come un’ape: si fermava qua e là ec. diede un salto per vedere il giuoco del pallone ma con faccia seria e semplice, domandata da un uomo dove si va? a Boncio luogo fuori del paese un pezzo per dimorarvi del tempo colla padrona noi andarle dietro finchè fermatasi ancora con alcune donne si tolse (non già per civetteria) il fazzoletto di testa e gli passammo presso in una via strettissima; e subito ci venne dietro ed entrò con quell’uomo nel palazzo del padrone ec. miei pensieri la sera turbamento allora e vista della campagna e sole tramontante e città indorata ec. e valle sottoposta con case e filari ec. ec. mio innalzamento d’animo elettrizzamento furore e cose notate ne’ pensieri in quei giorni e come conobbi che l’amore mi avrebbe proprio eroificato e fatto capace di tutto e anche di uccidermi,


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Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
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