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      VERITÀ SCOPERTE DA SOLO
     
      Io non avendo mai letto scrittori metafisici, e occupandomi di tutt’altri studi, e null’avendo imparato di queste materie alle scuole (che non ho mai vedute), aveva già ritrovata la falsità delle idee innate, indovinato l’ottimismo del Leibnizio, e scoperto il principio, che tutto il progresso delle cognizioni consiste in concepire che un’idea ne contiene un’altra; il quale è la somma della tutta nuova scienza ideologica.
      Or come ho potuto io povero ingegno, senza verun soccorso, e con poche riflessioni, trovar da me solo queste profondissime, e quasi ultime verità, che ignorate per sessanta secoli, hanno poi mutato faccia alla metafisica, e quasi al sapere umano? Com’è possibile che di tanti sommi geni, in tutto il detto tempo, nessuno abbia saputo veder quello, ch’io piccolo spirito, ho veduto da me, ed anche con minori cognizioni in queste materie, di quelle che molti di essi avranno avuto?
      Non è dunque vero in se stesso, che lo spirito umano progredisce graduatamente, e giovandosi principalmente dei lumi proccuratigli dal tempo, e delle verità già scoperte da altri, e deducendone nuove conseguenze, e seguitando la fabbrica gia cominciata, e adoprando i materiali già preparati.
     
     
      INVIDIA
     
      Io non ho mai provato invidia nelle cose in cui mi sono creduto abile, come nella letteratura, dove anzi sono stato proclivissimo a lodare. L’ho provata posso dire per la prima volta (e verso una persona a me prossimissima) quando ho desiderato di valer qualche cosa in un genere in cui capiva d’esser debolissimo.


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Storia di un'anima
Memorie
di Giacomo Leopardi
pagine 156

   





Leibnizio