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      Se aria non ci fosse, o se essa fosse perfettamente trasparente, noi vedremmo il sole e la luna come dischi luminosi ben circoscritti; il resto del cielo lo vedremmo oscuro, perchè da tutte queste direzioni non verrebbe a noi alcun raggio di luce; tutto questo spazio infinito dal quale a noi non verrebbe alcuna luce ci parrebbe una superficie concava, una vôlta solida tinta in nero, che ci circondasse; ed a quella vôlta ci parrebbero confitti i corpi luminosi: l'aria vi par nera in quelle notti nelle quali non perviene al nostro occhio alcun raggio di luce da nessuna direzione dello spazio; ed in vero che cosa è per noi un corpo nero, se non una porzione limitata dello spazio dalla quale non muove alcun raggio luminoso? Elevatevi a grandi altezze, e la vôlta del cielo vi parrà sempre più oscura, cioè si avvicinerà al nero, suo colore naturale. Tornate a discendere, più sarete basso, più la vôlta del cielo vi parrà illuminata e tinta di azzurro. Or qual mutamento è avvenuto nel nostro discendere? Nessun'altro, se non che voi vi siete immerso in un'aria più densa, e che una più alta colonna d'aria vi sta sopra; dunque è la massa d'aria che manda a noi quella bella luce tinta in azzurro, di cui ci pare illuminato il cielo. Or che cosa fa l'aria per inviare a noi la luce azzurra da tutte le direzioni? Se l'aria fosse un corpo trasparente colorito in azzurro, simile ad un vetro tinto di questo colore, se altro non facesse che assorbire alcuni raggi luminosi e così colorire la luce bianca, allora non potrebbe altro fare che tingerci di azzurro tutti i corpi luminosi o illuminati che fossero guardati a traverso grandi masse di aria.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102