Pagina (5/102)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Le montagne coperte di neve lontanissime dovrebbero parerci azzurre, più azzurra la luce del sole appena spunta sull'orizzonte che quando si è più innalzato, perchè i raggi luminosi venendo nella direzione orizzontale attraversano strati di aria più densi che quando vengono in direzioni vicine alla verticale. Oltre a ciò il cielo dovrebbe sempre parerci nero; giacchè il corpo trasparente colorato potrebbe soltanto, spogliando la luce bianca di alcuni colori, tingerla, ma non potrebbe farci parere la luce là onde non viene.
      Se guardate con un vetro azzurro un corpo bianco, vi parrà azzurro; ma se guardate un corpo nero, vi parrà sempre nero. Queste semplici osservazioni bastano per dimostrarvi che l'aria non è un corpo trasparente che colora le cose in azzurro; essa è bensì un corpo che, illuminato dal sole, riflette e disperde una piccolissima porzione di luce azzurra, come farebbero tanti piccolissimi corpi solidi tinti di questo colore, sicchè l'aria lascia passare la più gran parte della luce inalterata, una parte piccolissima riflette come fanno i corpi coloriti; or sapete (e se non sapete v'invoglierete di sapere) che la luce bianca si compone di varie luci colorite, in modo che se un corpo riflette la sola luce azzurra, è naturale il domandarsi che cosa si è fatto del resto della luce che insieme all'azzurro componeva la luce bianca, qual venne dal sole. I corpi opachi assorbono e trasformano in calore la porzione di luce che non riflettono, i corpi trasparenti parte assorbono, parte trasmettono.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102