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      3), metti il turacciolo alla bocca della bottiglia: ti accorgi che l'aria che si viene sviluppando è costretta ad escire pel tubo; immergi l'estremità di questo tubo in una tinozza piena d'acqua, l'aria così gorgoglierà a traverso il liquido. Or potrai raccoglier l'aria che gorgoglierà nel liquido di questa tinozza, mettendo sopra l'estremità aperta del tubo immersa dentro l'acqua, una campana o una bottiglia piena d'acqua e capovolta. Per non essere costretto a tener sempre la campana o la bottiglia, potrai fare un sostegno, per esempio, una tavoletta ferrata che stia dentro la tinozza, e farai arrivare nel foro di questa tavoletta l'estremità ricurva del tubo: poserai su questa tavoletta, precisamente sopra il foro, la tua campana capovolta in cui vuoi raccogliere quest'aria. Eccoti dunque scopritore di un apparecchio, per mezzo del quale non ti sfuggirà più qualsiasi specie d'aria che si sviluppi. Da te stesso indovinerai una precauzione da avere quando chiudesti col turacciolo la bottiglia ed immergesti l'estremità ricurva del tubo nella tinozza ad acqua, rimase piena d'aria esterna la parte della bottiglia vuota di liquido, e la capacità interna del tubo; or tu vuoi raccogliere soltanto l'aria che si sviluppa nella fermentazione, e non quella che hai chiuso dentro l'apparecchio. È naturale che l'aria che si vien sviluppando nella fermentazione scacci quella che vi era rimasta chiusa; non raccogliere dunque le prime porzioni d'aria, e non mettere la campana sopra l'estremità aperta del tubo se non quando ti sei persuaso che tutta l'aria chiusa nell'apparecchio è stata scacciata da quella che si sviluppa nella fermentazione.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102