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      Deploro anch'io quest'ardore teologico di Priestley, sebbene, mi affretto a confessartelo, per motivi diversi dai tuoi.
      Tornando alle varie specie d'aria, vi dirò che ora si riserva il nome di aria all'aria comune, a quella che esiste nell'atmosfera; alle altre specie d'aria si dà il nome generale di corpi aeriformi, o gas. A ciascun gas si è dato un nome speciale. Così, chiamasi gas ossigeno quello preparato colla calcinazione del precipitato per sè; gas acido carbonico quello che si sviluppa nella fermentazione o nella azione degli acidi sul marmo; gas idrogeno quello che si svolge nell'azione dell'acqua acida sullo zinco; gas delle paludi quel che si sviluppa nelle paludi. Più tardi vi dirò le ragioni di alcuni di questi nomi; per ora mi basta che sappiate servirvene per indicare quei gas, che sapete già preparare e riconoscere, e per capirmi quando io ve li rammenterò.
     
     
      IV.
      Il peso dell'aria – Aristotile e Galileo – Un pallone e una vescica non fan tutt'uno – La superficie del mare e la cima d'una montagna – L'aria in uno stantuffo – Grattoni e Sommeiller.
     
      Ai tempi in cui Priestley scopriva varie specie di aria ossia di gas, si sapeva già che l'aria pesava, e però nessun dubitava che pesassero anche gli altri gas; ma io non ho detto sin ora come si dimostrasse il peso dell'aria, nè devo supporre che tu sapessi già ciò; poichè celebri filosofi dell'antichità non credevano al peso dell'aria. Aristotile lo sospettò ma poi mutò d'avviso, e credette l'aria senza peso; seguirono questa opinione un gran numero di filosofi innanzi di Galileo; fu quest'ultimo che dimostrò il primo il peso dell'aria.


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102

   





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