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      Or poni in movimento questo stantuffo; quando esso si alza la valvola s si chiude, quella r si apre, quindi entra dentro il corpo di tromba l'aria esterna; abbassa lo stantuffo, la valvola r si chiude, e comprimendosi l'aria rimasta chiusa sotto lo stantuffo, apre la valvola s o va per il canaletto nella capacità V' aggiungendosi a quella che già vi era; alzando lo stantuffo, siccome subito si chiude la valvola s, così l'aria compressa in V' non potrà più tornare nel corpo di tromba, dentro cui invece entra l'aria esterna. Così si espira sempre dentro il corpo di tromba aria esterna, e si manda poi dentro la capacità V', sinchè la densità dell'aria sia tanto cresciuta che quella poca che rimane sotto lo stantuffo basti, quando questo s'innalza, a fare equilibrio alla pressione atmosferica, e perciò impedisca che si apra più la valvola r.
      Puoi ora chiudere il robinetto del pallone, svitare questo pallone, e così lo avrai pieno di aria compressa, la quale preme sulle pareti interne più che la pressione atmosferica sulle esterne. Se avessi posato prima questo pallone pien d'aria alla stessa densità dell'esterna, ti accorgeresti, ripesandolo pieno d'aria compressa, che pesa di più. Questa prova fece Galileo per dimostrare il primo il peso dell'aria; soltanto per comprimerla dentro il pallone, non essendo ancora inventata la macchina di compressione sopra descritta, si servì di un soffietto, o per meglio dire di un buon mantice. Ma, alla fine, che cosa sono i mantici se non macchine di compressione?


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L'aria
di Michele Lessona
Tipogr. Sebastiano Franco Torino0
1864 pagine 102

   





Galileo