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      Anche oggi i cani somigliano moltissimo ai lupi in parecchie parti del mondo.
      Nella seconda spedizione di Parry, alcuni marinai in caccia non osarono sparare sopra un branco di una dozzina di lupi che si stringevano minacciosamente intorno ad alcuni eschimesi, perché non sapevano bene se si trattasse propriamente di lupi o se per avventura non fossero cani, nel quale ultimo caso, quando ne avessero ucciso qualcuno, sapevano che avrebbero recato un gravissimo danno a quella povera gente. Nelle pianure dell'Ungheria, qualche volta il pastore medesimo sbaglia, scambiando un lupo per uno dei suoi cani. Pare che ciò avvenisse non di rado a quegli antichi pastori della campagna romana, perché Columella raccomandava loro di procacciarsi cani bianchi, affine di non ferire tal volta il cane in iscambio del lupo. Quei pastori non intesero a sordo, e i cani dei pastori attuali della campagna romana sono bianchi.
     
     
      Cani di Pomerania
      [vedi figura]Con quanta agevolezza l'uomo ottenga oggi a sua posta la persistenza di un dato colore del pelame in questa o quella razza è cosa che ognuno conosce. I barboni sono tutti bianchi o tutti neri, raramente pezzati. I cani di Terranova più belli sono tutti neri.
      Quei graziosi cagnolini della razza di Pomerania, che tanto sono pregiati in Roma, e oggi cominciano a diffondersi in altre parti d'Italia col nome di cani del Quirinale, hanno il lungo e morbido pelame candido come neve.
      I cani che hanno tutto nero il pelame, per lo più hanno una macchia color di fuoco sopra ciascuno dei due occhi.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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