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      Giusto Lipsio amava svisceratamente un suo cane per nome Zaffiro e lo aveva avvezzato a bere vino.
      Non meno della forma esterna l'uomo ha modificato talora molto profondamente nel cane la struttura interna, le ossa, le viscere, gli organi dei sensi, tutto. E qui mi fermo per fare al mio lettore una capitale raccomandazione.
      La raccomandazione è che egli legga «La vita degli animali» di A. C. Brehm, e la «Variazione degli animali e delle piante sotto l'azione dell'addomesticamento» di Carlo Darwin. Se il mio lettore non sa né il tedesco né l'inglese, siccome io suppongo, perché io suppongo sempre il mio lettore ignorantissimo, ben sapendo come gli uomini sapienti non badino a ciò che io scrivo, gli dico che di queste due opere fu pubblicata una traduzione dalla Unione tipografica torinese.
      Da queste due opere io prendo ora questo ora quel brano, e ciò dichiaro qui una volta per sempre. In queste due opere, nella seconda principalmente, il lettore troverà menzionati tutti quegli autori che hanno scritto intorno a questa materia con maggiore corredo di cognizioni e di senno, con maggiore autorità, con maggiore competenza, e che più meritano di essere consultati.
     
     
      Setter e cocker [vedi figura]
     
      3. Il cane amicodell'uomo
     
      Alessandro Dumas figlio, invitato a scrivere qualche cosa sopra un album, scrisse:
      «Il dovere è ciò che noi esigiamo dagli altri».
      Sarebbe desiderabile che il romanziere filosofo volesse pure, come ha fatto pel dovere, dare una definizione dell'amicizia.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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