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      Sotto Napoleone III era un articolo importantissimo di contrabbando dal Belgio la «Lanterne» del signor Rochefort, e altri foglietti somiglianti. Ora sono libretti d'altra natura, con disegni. Più dei libri, tuttavia, che pure ne costituiscono un articolo importante, alimentano quel contrabbando il tabacco, le trine e la seta.
      Credo bene citare testualmente il brano della traduzione del viaggio del signor Lemonnier che si riferisce a ciò di cui parlo.
      «...Quando il contrabbandiere si sente sicuro sulle sue gambe, sceglie il passo che crede migliore, e coi gomiti stretti al corpo, radendo la terra colla punta dei piedi, tutto raccolto su se stesso, come un cinghiale scovato, si slancia, col suo carico sul dorso, con un passo che sfida il tiro delle palle.
      «Gli eroi, gli sfidatori della morte, i Fra Diavolo del mestiere, perché ve n'ha taluni che amano veramente il pericolo, non procedono altrimenti. Quanto agli altri, si servono di carrozze a doppio fondo, di cavalli sellati con finimenti vuoti, arruolano persone con pance finte e gibbosità ipotetiche: talora il corpo del delitto è chiuso nel timone di una carrozzella, entro a ceppi di alberi segati in due, in fondo a un carico di paglia.
      «Il frodatore, del resto, di rado lavora solo; ha un ausiliare eccellente, il suo cane, che lo aiuta a scoprir le tracce del nemico, lo scosta da quei sentieri ove sta in agguato il doganiere, e, se viene aggredito, pianta i suoi denti nella gola dell'assalitore. È una razza particolare del paese, nata per così dire dalle sue losche industrie e che, al contatto del suo astuto compagno, il refrattario, ha finito di affinare prodigiosamente la sua sagacia piena di tatto e di malizia.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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