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      Nell'anno 1821 seguì appunto, per una malattia distruggitrice, in una parte della Siberia, la morte di un grandissimo numero di cani. Una famiglia perdette tutti quelli che aveva, meno due piccini cogli occhi ancora chiusi. La madre di quella famiglia aveva un bambino alla poppa; allattò insieme con questo anche i due cagnolini, che vennero su robusti, e furono stipite di una razza gagliarda.
     
     
      Bassotti [vedi figura]
     
     
      9. Cane girarrosto
     
      I cani abbaiano al forestiero che viene, e anche, secondo l'umore o certe condizioni speciali dall'una o dall'altra parte, lo assaltano e lo addentano. Ma ci sono delle eccezioni, ci sono dei casi in cui al sopravvenire di un ignoto gli si accostano lieti, lo accolgono festosamente, gli fanno delle carezze. Altri cani allo appressarsi del forestiero cercano di fuggire.
      Tra la valle di Viù e la valle di Ceres, nelle Alpi del Piemonte, vi ha un passaggio, e fra gli alberi annosi e i prati smaltati di fiori, una borgatella chiamata i Tornetti. È quello il punto più elevato in quella regione che sia abitato anche nell'inverno. Al di sopra sono soltanto le capannucce estive dei pastori.
      Quando in Torino il caldo è soffocante, chi può si ricovera volentieri sui monti, i casolari dei Tornetti sono presi a pigione dai torinesi che vi si acconciano come possono; vi si va ora fabbricando qualche buona casetta; vi è una osteria che dà un po' di alloggio, e dà poi da mangiare a chiunque ne voglia. Perciò nei mesi di luglio e di agosto ai Tornetti c'è un gran movimento.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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