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      La guardia della casa si può limitare a una casa sola, un podere in campagna, una capanna fra i boschi, o può essere un aggregato di case, un villaggio, una città.
      Nella difesa di Corinto i cani combattendo eroicamente furono uccisi tutti, meno uno, il quale si chiamava Soter. Il superstite ebbe dallo Stato un collare di argento con scritte sopra le seguenti parole: «Difensore e salvatore di Corinto».
      I cani dei Cabili, che fanno la guardia al «douar», incominciano a urlare quando viene la sera e non smettono fino al mattino.
      Un personaggio di Shakespeare parla dell'ora in cui vagano gli uccelli funerei e urlano i cani da guardia; un altro parla dei cani del villaggio che abbaiano quando sentono gli altri abbaiare.
      I cani che difesero i loro padroni aggrediti, e che rischiarono e sagrificarono la vita, sono numerosi. Oggi in Germania si allevano certi alani, ai quali si dà il nome di cani da camera, per la difesa personale del padrone segnatamente durante la notte, e il padrone li tiene a dormire nella stessa sua stanza, ai piedi del letto. Ciò fanno i vecchi celibi, i danarosi, gli avari. Un vecchio misantropo un giorno comprò uno di questi alani da camera, e lo menò a casa tutto contento, pensando di aver fatto un ottimo acquisto e di avere in quel nuovo animale, destinato oggimai a vivergli accosto, una sicura difesa. Diede al cane da mangiare e da bere, poi, venuta la sera, se lo portò con sé a dormire nella sua stanza da letto. Il vecchio dormì tranquillamente tutta la notte e il cane anche.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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