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      Questo minor castigo per la uccisione del cane guardiano della persona probabilmente ha fra le altre spiegazioni questa, che ragionevolmente si deve supporre che la persona deve anche un poco sapersi difendere da se stessa.
      L'Avesta tratta estesamente delle cure che l'uomo deve avere per la cagna pregnante e pei nati. Il cagnolino può essere abbandonato a sé quando può correre quattordici volte intorno alla casa. Più esplicitamente, in un altro passo, è detto che il cagnolino abbisogna delle cure assidue dell'uomo per sei mesi, il bambino per sette anni.
      Il Buffon, il Flourens, per non citare altri, parlarono lungamente dei prodotti dello accoppiamento delle due specie del cane e del lupo. Di questi prodotti è parlato nell'Avesta. Si domanda se sia più feroce il figlio del cane e della lupa o quello del lupo e della cagna, e si dichiara che è più feroce il figlio del cane e della lupa.
      L'Avesta parla pure di cani cattivi, e avverte che questa cattiveria può essere temporanea, per trovarsi il cane in certo modo fuori di sé, o può essere persistente, proprio per effetto di un cattivo carattere.
      Non mi fermo a far notare qui al mio lettore come, tra le denominazioni moderne, si tratti appunto di ciò che chiamiamo ora forza irresistibile, delinquenti nati, delinquenti d'occasione. Se il cane non è in sé, bisogna curarlo con medicamenti come si farebbe di un uomo; se è cattivo di natura, bisogna legarlo e mettergli una museruola come prescrive oggi ogni zelante sindaco di un comune bene amministrato.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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