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      Mastino del Tibet e cane da pastore [vedi figura]
     
     
      15. Cane barbone
     
      Il Brehm, volendo parlare del barbone, che egli proclama per le sue facoltà intellettuali il più notevole fra tutti i cani, riferisce le parole dello Scheitlin, dicendo che egli stima poco conveniente esporre come farina del suo sacco cose già scritte sopra un dato argomento. Pare a me di non poter far meglio che imitare il Brehm, e riporto quelle stesse parole.
      «Dei cani tutti il barbone è il meglio conformato. Ha una bellissima testa, il corpo ottimamente fatto, elegantissime forme, petto pieno, largo, gambe ben modellate, non troppo alte né troppo basse, né lunghe né corte, e si presenta meglio di tutti i cani. Fisicamente è atto ad ogni esercizio. Impara da sé a ballare, poiché la sua natura semi-umana lo spinge a drizzarsi verso il padrone, a star su due gambe, a camminare ritto. Tosto accortosi che ciò può fare, lo fa sovente da sé quando ne ha voglia. Il suo gusto è raffinato, distingue molto bene le vivande, è un vero ghiottone. Il suo olfatto è celebre; se ne vale per riconoscere i figli del padrone, e ne ritrova le tracce perdute; se gli si dà a fiutare la scarpa o alcun che di un bambino smarrito, egli ritrova da sé quest'ultimo, grazie alla durata dell'impressione di questo odore. È difficile che s'inganni; l'olfatto gli è assegnato come mezzo di riconoscimento, ha molta sensitività, è molto sensibile al dolore fisico, è lezioso; ha l'udito eccellente. Da lungi conosce la voce, ne distingue il senso, conosce la diversità della campana e del campanello, discerne il modo e la maniera e il suono del passo dei suoi compagni di casa.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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