Pagina (88/128)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Vi fa venire in mente i poeti di corte, vi fa ripensare a questa dolorosa verità, che l'acume e la pieghevolezza dello ingegno vanno non di rado senza l'accompagnatura della altezza dell'animo, anche solo del sentimento della dignità personale. Quali poi siano il coraggio del barbone e il suo adoperarsi in difesa dell'uomo, lo dice lo Scheitlin troppo chiaramente.
      La seconda considerazione che mi vien fatta si è che il barbone è passato di moda. Il veterano della campagna di Russia aveva per fedele compagno il barbone, il veterano del quarantotto non l'ha.
      16. Cani da signore
     
      La bella patrizia cara al giovine signore cui è consacrato il carme di Giuseppe Parini, aveva una cagnolina prediletta:
     
      Vergine Cuccia delle Grazie alunna.
     
      Questa cagnolina, un giorno
     
      Giovenilmente vezzeggiando, il piedeVillan del servo coll'eburneo dente
      Segnò di lieve nota...
     
      Il servo le diede un calcio che la fece rotolare lontano. La bestia prese a guaire:
     
      ...Aita, aita,
      Parea dicesse, e dalle aurate volteA lei l'impietosita eco rispose.
     
      La signora svenne, la fecero rinvenire mettendole delle essenze sotto il naso, la cagnolina le corse in seno chiamando vendetta, la padrona fulminò con uno sguardo l'uomo che aveva ardito maltrattare la sua bestiola:
     
      L'empio servo tremò; con gli occhi al suoloUdì la sua condanna. A lui non valse
      Merito quadrilustre; a lui non valseZelo d'arcani uffici: invan per lui
      Fu pregato e promesso; ei nudo andonne,
      Dell'assise spogliato onde pur dianziEra insigne alla plebe: e invan novello
      Signor sperò; ché le pietose dame


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





Scheitlin Russia Giuseppe Parini Cuccia Aita