Pagina (91/128)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Levò il braccio destro allungando l'indice e soggiunse con una voce che mi fece gelare il sangue:
      «Je ne te dis que cela, mon petit».
     
     
      Schnauzer [vedi figura]
     
      17. Cane alimentare
     
     
      Basset hound e barboncino[vedi figura]
      In Francia, sotto il governo di Luigi Filippo, fu mandata una grande ambasciata in Cina, e a capo di quella grande ambasciata era il signor di Lagrenée. Non c'era ancora in quel tempo il telegrafo elettrico, e mettevano nei giornali a mano a mano che arrivavano le notizie che l'ambasciatore mandava al governo.
      Venne un giorno una lettera del signor di Lagrenée da Pechino, in cui diceva di essere stato invitato dal primo ministro dell'Imperatore celeste a un grande banchetto.
      Lo «Charivari», che faceva allora le delizie dei parigini, rappresentò quel banchetto. I ministri e i grandi dignitari, colle facce le più cinesi possibili, stavano seduti sospendendo il mangiare per guardar tutti l'ambasciatore francese, che aveva sulla forchetta la metà posteriore di un cagnolino arrosto, con una faccia di quelle che Gavarni solo sapeva delineare.
      Il ministro fa domandare dall'interprete al diplomatico francese:
      «Signor ambasciatore, non piace il cane ai francesi?».
      L'ambasciatore, sempre con quella faccia di cui dopo la morte di Gavarni si è perduto il segreto, risponde:
      «Sì... per le sue qualità morali!».
      In Cina, secondoché riferiscono i viaggiatori anche più recenti, si fa sempre un grande consumo alimentare di carne di cane. Questa carne è in mostra colle altre, girano per la città macellai che portano cani uccisi, e non hanno poco da fare a difendersi dalle persecuzioni dei cani vivi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





Francia Luigi Filippo Cina Lagrenée Lagrenée Pechino Imperatore Gavarni Gavarni Cina