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      Il Buffon, parlando dei cani nudi della Guinea, impropriamente chiamati cani turchi, dice che sono mangiati dall'uomo, e che i negri preferiscono la carne di quei cani a quella di ogni altro animale, e soggiunge:
      «Si portano quei cani in vendita sul mercato; si pagano un prezzo più elevato che non sia quello delle pecore, delle capre, e anche di qualsiasi selvaggina; in una parola, il cibo più gustoso di un convito per quei negri è un cane arrosto. Si potrebbe credere che il grande compiacimento con cui si mangia da quelle popolazioni la carne di questo animale provenga da ciò che questa carne, la quale nei nostri climi temperati è un pessimo cibo, forse in quei climi ardenti abbia acquistato un altro sapore. Ma c'è una cosa per cui sono indotto a pensare che il fatto dipenda piuttosto dalla natura dell'uomo che non da quella del cane, ed è che i selvaggi del Canadà, i quali vivono in un paese freddo, hanno per la carne del cane quel medesimo gusto che hanno i negri, oltreché i nostri missionari qualche volta ne hanno mangiato senza ripugnanza. Il padre Labord Theodat dice: "Io mi sono trovato qualche volta a dei banchetti con carne di cane. Confesso, per verità, che in sul principio ciò mi faceva orrore; ma appena ne ebbi mangiato due volte, trovai quella carne buona e di un sapore alquanto somigliante a quello della carne di maiale"».
      Il Bosmann dice che in Africa, sulla Costa d'Oro, si fa impinguare a bella posta il cane e se ne smercia sul mercato la carne macellata, che vi si preferisce a ogni altra.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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