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      Le cautele e il metodo che adoperava il signor Pasteur operando sugli animali, e che adopera anche oggi per operare sugli uomini, si possono riassumere così.
      Egli prende un dato giorno, poniamo oggi, da un coniglio rabbioso un pezzetto di midollo spinale, e lo mette sospeso in una boccetta di cui ha cura di mantenere l'interno bene asciutto e al riparo da sostanze estranee di qualsiasi sorta. Domani prende un nuovo pezzetto di midollo spinale da un altro coniglio rabbioso e lo mette in un'altra boccetta colle medesime cautele, e il terzo giorno un terzo, e così prosegue per quindici giorni di seguito. La esperienza gli ha insegnato che il midollo vecchio perde la potenza di produrre la rabbia in un animale cui venga inoculato, e che questa potenza è tanto più grande quanto più il midollo estratto è recente. Così il midollo del coniglio arrabbiato di ieri è potentissimo, quello di ieri l'altro alquanto meno, quello di quindici giorni indietro ha perduto tutta la sua potenza.
      Il signor Pasteur per rendere il cane immune dalla rabbia, tanto se è già morsicato quanto se lo farà morsicare dopo, gli inocula sotto la pelle, con uno schizzetto apposito, quello che si adopera tanto ora in medicina per le iniezioni della morfina o altre, dapprima del midollo vecchio di quindici giorni, poi il giorno seguente del midollo di quattordici giorni, poi di tredici, e viene fino al più recente. Se avesse incominciato con questo, l'animale sarebbe morto; terminando invece con esso dopo di avere incominciato da lontano, non solo l'animale non muore, ma si salva dalla rabbia, e ciò, ripeto, tanto se è già stato morsicato quanto se sarà morsicato dopo.


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I cani
di Michele Lessona
pagine 128

   





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