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      Oggi, per buona ventura, le cose s'incominciano a mutare in meglio; gli studi diligenti che i naturalisti hanno fatto intorno agli animali marini concedono che si possa dar opera a ragionevoli tentativi di moltiplicazione dei più utili fra essi e, per esempio, tutto induce a sperare che la coltura delle ostriche, la quale nata, ma tenuta in Italia in piccola cerchia, e svolta testè felicemente in Francia, sia fra breve per far buona prova lungo tutte le spiagge del nostro paese.
      Quanta bellezza, quanta copia, quanta varietà di vita nel mare! I più grandi come i più piccoli fra gli esseri viventi popolano i mari. Piante gigantesche che dal fondo s'elevano, più alte senza paragone d'ogni più alto albero della terra, piante minutissime ed invisibili all'occhio nudo, che pur rivelano, guardate attraverso i vetri del microscopio, la più mirabilmente complicata struttura, ora brune, ora verdissime, ora sfolgoranti di uno splendido porporino, ora tinte delle più dilicate sfumature d'ogni sorta di leggiadrissimi colori; animali giganteschi, animali minutissimi, nudi, o sorretto e protetto il molle corpo da mirabili sostegni di materia minerale, vari nelle più singolari maravigliose forme, destinati a compiere, i più umili a paro e meglio dei più complicati, alti ed importantissimi uffici nell'armonia delle cose create, fanno sì che la mente del naturalista che s'innamora di cosiffatti studi, tutta in essi assorta, non sappia più quanto è lunga la vita, distogliersi pur un istante da essi.


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Il mare
di Michele Lessona
Tipografia Sebastiano Franco Torino
1864 pagine 68

   





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